A tua conoscenza gli ittiologi sono anche pescatori?
Io lo sono, anche se negli ultimi due anni ho pescato proprio poco, sia a livello di quantità che a livello di numero di volte.
Quali sono le situazioni ittiche che ti preoccupano di più per la zona che conosci? Io sono molto allarmato dalla quasi scomparsa dei piccoli ciprinidi nostrani come triotto, alborella, gobione e anche del vairone da qualche parte oltre che situazione del cavedano che definirei drammatica in Piemonte e nei grandi laghi in generale.
Per quanto riguarda il lago di Varese e zone limitrofe le problematiche sono veramente tante e molto difficili da risolvere.Innanzi tutto credo che la mancanza dell’alborella (A. alburnus alborella), ormai da più di 10 anni, nel lago sia uno dei problemi più grandi. Noi come Associazione in collaborazione con la Provincia e GRAIA abbiamo avviato un progetto di reimmissione di questa specie nel lago e sembra che si inizino a vedere i primi risultati; solo nel 2005 abbiamo prodotto circa 800.000 uova di alborella, poi liberate nel lago dopo la schiusa.Un'altra specie secondo me in pericolo è il pesce persico (P.fluviatilis), che negli ultimi anni ha subito un declino vertiginoso, dovuto a molti fattori come la pesca eccessiva, da parte di dilettanti e professionisti, la competizione con specie alloctone (siluro, pece gatto, gardon) e la mancanza di pesce foraggio.
Il persico era una specie che fino agli anni ‘70-80 ha mantenuto viva l’economia rivierasca pensa che negli anno ‘60 rappresentava circa il 35% del pescato totale, e si parla di tonnellate ora si parla solo di alcuni quintali. L’anno scorso abbiamo iniziato a riprodurre anche questa specie immettendo in lago quasi 1 milione di avannotti.Anche la scardola (S.erythrophthalmus), che di solito è un pesce molto resistente a condizioni ambientali sfavorevoli ha subito nell’ultimo decennio una forte flessione, forse a causa del cambiamento delle condizioni trofiche del lago in continuo miglioramento. In più la popolazione non risulta ben strutturata nelle varie classi di età, in alcune annate infatti la riproduzione non è andata a buon fine. Pensa che nel lago anche il luccio (E.lucius) ed il lucioperca (S.lucioperca) ormai sono difficili da reperire.
Il problema di fondo a mio avviso sta nel fatto che gli sforzi economici della Comunità Europea e delle Amministrazioni Regionali si concentrano sulle specie più “famose” ed importanti per la conservazione della biodiversità come la mormorata o il pigo. Di conseguenza molte delle specie meno “famose” che magari subiscono anche forti riduzioni a livello locale, vengono poco considerate. Tuttavia la Provincia di Varese risulta un’isola felice; infatti l’Amministrazione Provinciale ha sempre contribuito con fondi a piccoli e grandi progetti rivolti alla conservazione delle specie ittiche.
Per quanto riguarda le popolazioni di cavedano (L.cephalus)del lago Maggiore, come ti dicevo in privè, stanno passando una situazione normale a mio avviso; infatti molti degli scarichi fognari sulle quali questa specie opportunista viveva sono stati collettati, quindi è logico che se ne vedano meno girare sulle rive del lago, devono cercarsi altre fonti di cibo in più saranno anche calati meno cibo meno pesce.
Pietro ti ringrazio anche a nome dei lettori. Se qualcuno ha bisogno di te come può contattarti?
Grazie a te, se qualcuno avesse bisogno di contattarmi lascio la mia mail pietro.ceccuzzi@uninsubria.it ed il numero di telefono 0332-421.423