La Tecnica di pesca
La classica"pesca a fondo"eseguita con un piombo terminale ed un pesce vivo innescato su un bracciolo laterale legato ad una girella a tre vie, è una tecnica che viene sempre meno utilizzata. Un tempo la si faceva anche con più braccioli e più pesci esca. Eppure rende ancora molto, per chi ha voglia di armarsi di pazienza e di una canna robusta sui 4 metri corredata da un mulinello carico di filo dello 0,30.E’ inutile pescare i lucci con nylon di diametro maggiore se non ci si trova in zone ricche di pietre e ostacoli sommersi, poiché questo pesce anche a dispetto della dimensione non “tira” più di tanto, a meno di qualche poderosa puntata sotto riva.L'amo non deve essere molto grosso (n. 5-6) e l'esca usata solitamente è abbastanza piccola (un pesce lungo una decina di centimetri). La scelta tra il terminale di nylon o d'acciaio è sofferta quanto antica ma, per un pesce sempre più raro come il luccio, il diritto di non morire con un amo infilato in gola pensiamo sia sacrosanto, quindi, anche se le abboccate saranno di meno, usate sempre un terminale d'acciaio intrecciato ricoperto in materiale plastico.Sei lucci poi li vogliamo rimettere in acqua ben vivi, cosa più che auspicabile, particolare attenzione la dobbiamo porre al momento della ferrata.Quando il luccio attacca l'esca, la trattiene in bocca per poi mangiarla con tranquillità.La regola dei vecchi pescatori di lucci è sempre stata quella di non aver fretta e aspettare che il pesce ingoiasse l'esca. La cattura è assicurata. La raccomandazione agli sportivi è quella opposta: ferrate quasi subito, alla prima partenza del filo. Rischiate di perdere qualche pesce, questo è vero, però non avrete nessun problema a slamare il luccio senza danno e a restituirlo alle acque senza comprometterne la sopravvivenza.
La pesca del luccio con il galleggiante e il pesce vivo è forse la più nota ed entusiasmante tra quelle praticate con le esche naturali. Le tecniche di pesca si sono affinate in tutti i settori e anche nella pesca al luccio, in acque ferme e non troppo grandi e con pesci esca di 10-12 cm di lunghezza, è sufficiente un sughero a pera o allungato da 6-8 gr, piombato con una torpille sopra al moschettone al quale si fissa il finale. La piombatura deve essere tale da permettere al segnalatore di restare a galla anche sotto la spinta del pesce esca.
Le esche artificiali
Lo spinning è nei confronti del luccio la pesca più interessante poiché c'è maggior ricerca e non si sta mai fermi, e quella che procura meno danni al pesce se vogliamo liberarlo dopo la cattura. Nella pesca al lancio, specie nel periodo autunnale, le dimensioni dell'esca rivestono un'importanza fondamentale. Più si pesca grosso, più si prende.Certi lanciatori armati di cannette ultraleggere e di cucchiaini da pochi grammi il più delle volte o fanno del bracconaggio legalizzato cestinando lucci di del peso di qualche etto mentre altri, con canne robustissime e artificiali lunghi più di 15 cm, a prima vista fanno un pò sorridere ma alla sera sono quelli che hanno preso di più. Non che sia vietato fare dell’accademia, anzi, ma è bene che tutti gli esemplari di medio - piccola dimensione siano accuratamente liberati. In ogni caso devono far parte della nostra attrezzatura grossi ondulanti e rotanti da 15 a 30 gr, e tanti dei variopinti e strani artificiali che fanno galoppare la nostra mente quando li vediamo esposti dal nostro fornitore di fiducia.
I pesci esca
Cosa mangia il luccio? Quali sono i pesci esca maggiormente appetiti? Sicuramente quelli che si trovano nella zona di pesca e che hanno una maggiore tenuta. Scardole, cavedani, lasche, carassi e carpe difficilmente vengono ignorati dai lucci. Diciamo che buoni risultati sono stati ottenuti con qualsiasi specie di pesce, infatti il luccio, quando ha fame, non fa complimenti.
Le attrezzature
L’attrezzatura ideale è composta da una canna ad azione rigida sui 4 metri va corredata con un mulinello carico di filo dello 0,25-0,30. Il finale, lungo 40 centimetri, va realizzato con un cavetto d'acciaio ricoperto di materiale plastico al quale si fissa un amo ad occhiello del n. 3-4. L'innesco del vivo avviene per la bocca o al di sotto della pinna dorsale. Galleggianti di grandi dimensioni sono adatti a sostenere pesci esca di una certa prestanza, lunghi anche trenta centimetri. Non è il caso di spaventarsi di fronte a certe dimensioni, infatti il luccio è un pesce svogliato, più grossa è la preda che può catturare, meno fatica deve fare a sfamarsi. Quindi un pesce esca di 15-20 centimetri è quasi sempre l'ideale. Se puntate però al grosso esemplare allora mettete sull'amo un pesce esca di buona taglia, i risultati non mancheranno anche se innescherete una carpa di 500 gr.