A mezzogiorno si alza il vento ed il lago si increspa, dalla nostra esperienza sappiamo che con queste condizioni i pesci non mangiano, sono diffidenti e meteopatici....ed invece la sorpresa, alla canna dell'amico fidato si sente un sibilo e la punta si incurva. La canna è quella leggera, non delle grandi battaglie, d'altronde oggi siamo solo in fase di sondaggio. Ma la canna si difende bene, l'azione di punta non delude e dopo qualche decina di minuti di resistenza, ed un tira e molla governato brillantemente dalla frizione del mulinello, cede nel guadino uno splendido esemplare di 2 kg di regina, foto di rito e liberazione immediata.Anche questa volta siamo orgogliosi del nostro operato, abbiamo ottenuto il massimo senza conoscere i luoghi. Decisi ad esplorare chiudiamo tutto e ci spostiamo nella zona più antica e paludosa del lago, almeno così ci spiega un locale appena incontrato. Pensiamo che lì i pesci debbano avere più confidenza a vivere, in quanto le condizioni non hanno subito variazioni negli anni.L'aspetto è molto più naturale rispetto al resto del lago, il fondale non è molto ma e l'accesso è meno agevole, con rischi di visite di mucche incuriosite. Ma anche stavolta, nonostante qualche reticenza da parte mia, ci posizioniamo in pesca e ripasturiamo.Che dire lo scenario cambia, calma piatta nulla all'orizzonte. Allora cambiamo esca ed usiamo il bigattino, finora solo pane e mais avevano dato risultati.Ecco la spiegazione appena inserito il bigattino abboccano con irruenza due Triotti affamati. Subito capiamo tutto, cambiamo ami e iniziamo la cattura di triotti e piccole carpe ingorde.Si la zona vecchia del lago dà fiducia ai pesci dove depositano le uova e fanno nascere i loro piccoli.Anche questa volta abbiamo scoperto come la natura sia attenta ai suoi abitanti.
Eccovi la foto dell'ultima postazione: