Nei periodi più caldi è facile passare da calma piatta a mare mosso, sotto levante o maestrale, quindi comunque dopo una nottata passata in mare è bene recuperare il palamito velocemente.
Le esche
Si consiglia di praticare questa tecnica dalla innescando sardine fresche intervallate da qualche innesco con calamari.
I terminali e la costruzione
Preparare 100 braccioli con Ø 0,70 di 2 m, montanti ami del n°4 in acciaio inox, su un madre Ø 1,20.Avvolgere la matassa del nylon in un arcolaio, in modo da evitare imbrogli, prenderne il capo e riporne tre passi e mezzo nell’apposita cassetta o bacile.Lasciare circa dieci metri dal capo al primo bracciolo, e collegare nella parte terminale un moschettone in acciaio a cui agganciare una grossa boa galleggiante che farà da segnalazione del primo capo.Procedere con la legatura dei braccioli con passo costante di tre e mezzo sino al centesimo amo. Per i meno esperti si consiglia di effettuare una legatura che non permetta lo scorrimento, mentre per una mano più esperta l’ideale è collegare i braccioli al madre mediante girelle opportunamente inserite e bloccate sul letto del palamito.Il tutto verrà riposta nella “coffa”, inserendo in sequenza tutti gli ami nell’apposito sughero che avvolge la vasca.
Il calamento e la pesca
Collegare il capo del madre del palamito alla boa galleggiante e procedere alla stesura del palamito, un amo alla volta, procedendo a motore verso la direzione prescelta, al minimo di giri, costantemente e sempre sottovento, cioè calando dal lato verso cui soffia il vento, opposto alla corrente.
Al fine di mantenere il palamito a pochi metri dal pelo dell’acqua, mediamente ogni sette/otto ami bisogna inserire un galleggiante in cui sia possibile agganciare e successivamente sganciare l’amo velocemente, infatti artigianalmente utilizziamo dei piccoli recipienti da cinque litri ai quali attacchiamo un pezzetto di sughero che giova appunto al nostro scopo. Un consiglio è quello di inserire di volta in volta all’interno del recipiente, che sarà bianco trasparente, una barretta luminosa o in altra nativa uno star light, dal momento che durante le ore buie è fondamentale avere costantemente visibile il palamito calato in corrente.Ovviamente i galleggianti intermedi possono essere scelti od ideati in vari modi, l’importante è che ci siano sia per mantenerci a galla e per segnalarci le abboccate. Per evitare mostruosi grovigli, quando si cattura un pesce di taglia è consigliabile salparlo dopo le prime sfuriate, intercettando la parte del palamito su cui abbocca per poi ricalarlo con nuove esche.
Il pesci e le catture
Tonni, pesci spada, ricciole, palamite, razze, lampughe, pesci ombra, aguglie imperiali e via dicendo, con questa tecnica può capitare di allamare “chiunque”…