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Pesca a bolentino basso fondale- pettini

Tecniche > Mare > Pesca dalla barca > Bolentino
Abbiamo parlato della pesca sportiva come di un hobby da collocare fra l’Arte e la Scienza, ma esistono delle tecniche semplici, basate sulla conoscenza di alcuni habitat naturali dei pesci e su una buona esperienza, spesso tramandate da un appassionato più “anziano”, che ugualmente possono regalare buone soddisfazioni al termine di una pescata nemmeno tanto lunga e stancante. La pesca dalla barca a bolentino di piccola e media profondità rappresenta di certo uno di questi casi, che seppur dedicata alla cattura di piccoli (gustosissimi) pesci, non manca di divertimento ed a volte di sorprese! A seconda del tipo di fondale (sabbia, posidonia, roccia) presente nella nostra zona di pesca, la fauna ittica varia notevolmente. In questo articolo ci dedicheremo essenzialmente alla pesca al pesce pettine, praticata da noi con grande successo da parecchi anni nelle acque tra Milazzo e Capo D’Orlando. Catturare questo labride sembra un gioco da ragazzi specie nei primi mesi primaverili, quando il pesce pettine passa da uno stato di pseudo letargo ad una frenetica attività, ma abbiamo a che fare con un avversario tenace, attento e sospettoso, quindi solo una mano veloce, sensibile ed esperta sarà capace di salparne a bordo almeno uno per ogni discesa del piombo!

L' Azione di pesca

dalla barca si effettua lasciandosi trascinare dalle correnti, ed effettuando più passaggi sul tratto di mare in cui si sono fatte diverse catture. Questo si fa perché il pettine è un pesce stanziale che vive per lo più infossato nella sabbia, che quindi tende a non allontanarsi dalla sua zona

L'attrezzatura

Oltre alle normali dotazioni della barca, e bene che sia completata da un sistema frenante,che torna utile quando si è in presenza di una forte corrente che impedisce di passare lentamente sulla zona di pesca desiderata.Come attrezzatura di pesca è costituita o da una piccola canna telescopica accoppiata con un leggero e veloce mulinello imbobinato con uno 0.30 , oppure dalla classica lenza a mano dello 0.25 – 0.30. Entrambe le soluzioni sono ottime, la prima con mari leggermente increspati e con discreta corrente, la seconda con mare calmo. Personalmente prediligo l’utilizzo della lenza a mano di colore verde acqua, dello spessore dello 0.25, con una lenza dello 0.22 di circa un metro, con tre braccioli di circa 20 cm montanti ami del 16 robusti, piombata con 40 gr.

La tecnica

è molto semplice. Si possono utilizzare due tipi di lenze: quella già descritta, ed un’altra molto classica costituita da due ami montati sotto il piombo, fisso o scorrevole, ed uno al di sopra.

Le esche

sono di facile reperibilità e di poco costo: vermi di mare, gambero, telline, acciughe, calamari; tutte da “servire” al pesce in piccole porzioni camuffate sul minuscolo amo!

I pesci

che possiamo catturare con questa tecnica non sono di gran varietà, ma il nostro carniere può essere arricchito da rombi, tracine, pesci prete, triglie e talvolta anche da saraghi e mormore.Le sorprese si ottengono grazie alle capacità di intuizione di quei pescatori che hanno quel qualcosa in più degli altri, oltre chiaramente ad una buona dose di fortuna. Adesso vi spiego:<< se mentre vi state divertendo ad allamare decine su decine di pesci pettine, e vi capita di notare degli insoliti luccichii intorno alla vostra imbarcazione, prendete un rocchetto di filo, legategli un amo del 6-8 senza piombare, innescatelo con un proporzionato pezzo di acciuga, o con un intero verme, distendete un 10-12 metri di filo ed aspettate, perché una splendida leccia potrebbe essere nei paraggi. Inoltre se vi sembra di aver preso un relitto che improvvisamente molla tutto e di ritirare la lenza e di trovarla senza un amo, o magari dopo aver sentito uno strano strattone, aggiungete un amo robusto del 10, innescate un mollusco (se l’avete) o quant’altro, e gettate l’ancora, perché una coppia di pesci balestra potrebbe nuotare proprio sotto la vostra barca>>.

 
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